Castellammare del Golfo, vandalizzato “Il posto più bello del mondo”: decapitata la statua di Gesù bambino
Un atto vandalico di inaudita gravità ha profanato “Il posto più bello del mondo”, un’area panoramica di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, suscitando sdegno e indignazione nell’intera comunità. Ignoti, nella notte di sabato, hanno deturpato la statua in gesso raffigurante la Madonna con in braccio Gesù bambino, decapitando quest’ultimo e inserendo una siringa all’interno della testa mozzata. Un gesto sacrilego che assume contorni ancora più inquietanti se si considera che l’area era stata riqualificata e dedicata alla memoria di Francesco “Ciccio” Caleca, un giovane del luogo tragicamente scomparso in un incidente stradale nel 2020.
Un luogo simbolo deturpato: la storia di “Porta Fraginesi”
“Il posto più bello del mondo”, così come è stato ribattezzato dai cittadini di Castellammare, si trova in via Porta Fraginesi, un’arteria che dal centro cittadino conduce alla Statale 187, in zona Madonna della Scala. Un luogo suggestivo, da cui si gode una vista mozzafiato sul golfo, e che, fino a qualche anno fa, versava in stato di degrado e abbandono. Nel 2020, proprio in quel punto panoramico, perse la vita in un tragico incidente stradale il giovane Francesco Caleca, conosciuto da tutti come “Ciccio”. Un evento che sconvolse l’intera comunità e che spinse la famiglia del ragazzo a compiere un gesto di grande generosità e amore per il territorio.
La rinascita grazie alla famiglia Caleca: un esempio di impegno civico e solidarietà
Per onorare la memoria di Francesco e per trasformare il dolore in qualcosa di positivo, la famiglia Caleca decise di riqualificare l’area, trasformandola in un luogo accogliente e fruibile da tutti. Un’iniziativa lodevole, portata avanti con impegno e dedizione, che ha visto i familiari del giovane, insieme ad amici e volontari, impegnarsi in prima persona nella pulizia, nel restauro e nell’abbellimento della zona. Un lavoro certosino che ha permesso di restituire alla comunità uno spazio di rara bellezza, impreziosito dalla collocazione di una statua in gesso raffigurante la Madonna con in braccio Gesù bambino, simbolo di speranza e di rinascita. Un luogo che, oltre al suo valore paesaggistico, ha assunto un profondo significato affettivo e spirituale per l’intera cittadinanza.
L’atto vandalico: un’offesa alla memoria di Francesco e a tutta la comunità
L’atto vandalico compiuto sabato notte assume, dunque, una gravità ancora maggiore. Non si tratta di un semplice sfregio a un bene pubblico, ma di un’offesa alla memoria di un giovane scomparso tragicamente e di un oltraggio a un luogo simbolo di rinascita e di speranza. La decapitazione di Gesù bambino, con l’inserimento di una siringa nella testa mozzata, è un gesto di una violenza inaudita, che lascia sgomenti e che suscita profonda indignazione. Un atto sacrilego che ferisce profondamente la sensibilità religiosa e che denota una totale mancanza di rispetto per i luoghi, per la memoria e per il dolore altrui. Oltre alla statua, l’area è stata imbrattata con scritte e simboli, a testimonianza di una furia vandalica che non ha risparmiato nulla.
Indignazione e sconcerto a Castellammare: la denuncia della famiglia e le parole del sindaco
La notizia del raid vandalico si è diffusa rapidamente a Castellammare del Golfo, suscitando un’ondata di sdegno e di sconcerto. La famiglia Caleca, profondamente colpita e amareggiata, ha sporto denuncia alla Polizia, nella speranza che i responsabili di questo gesto ignobile vengano individuati e puniti. “Un dolore immenso”, hanno dichiarato i familiari di Francesco, “non solo per il danno materiale, ma soprattutto per il valore simbolico di quel luogo, dedicato alla memoria di nostro figlio”. Il sindaco di Castellammare ha espresso la sua ferma condanna per l’accaduto: “Ci auguriamo che al più presto si possa risalire agli autori di questi gravi ed ulteriori atti di vandalismo, dopo quelli che hanno danneggiato Villa Olivia. Auspichiamo che i controlli avviati possano portare ad identificare chi compie questi gesti, a maggior ragione in un luogo che è un esempio virtuoso e dove ogni singolo elemento è ricco di valori affettivi”.
Un appello alla civiltà e alla responsabilità: la necessità di tutelare i beni comuni
Questo episodio ripropone con forza il tema della tutela dei beni comuni e del rispetto per i luoghi simbolo della nostra comunità. Un appello alla civiltà e alla responsabilità individuale, affinché gesti come questo non si ripetano più. È necessario un impegno collettivo per preservare la bellezza e l’integrità del nostro territorio, per contrastare il degrado e la violenza, e per promuovere una cultura del rispetto e della legalità. Un impegno che deve coinvolgere le istituzioni, le forze dell’ordine, ma anche ogni singolo cittadino, chiamato a fare la propria parte nella tutela del bene comune.
Le indagini in corso: la speranza di individuare i responsabili
Le forze dell’ordine stanno indagando per risalire agli autori del raid vandalico. Si stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e si stanno raccogliendo testimonianze per cercare di ricostruire l’accaduto e individuare i responsabili. Un lavoro complesso, ma che le autorità stanno portando avanti con il massimo impegno, nella speranza di dare una risposta concreta alla comunità e di assicurare alla giustizia gli autori di questo gesto ignobile.
Un monito per il futuro: l’importanza dell’educazione e del rispetto
Episodi come quello di Castellammare del Golfo devono far riflettere sull’importanza dell’educazione al rispetto dei beni comuni e alla convivenza civile. Un’educazione che deve partire dalle famiglie, dalle scuole e dalle istituzioni, per formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di prendersi cura del proprio territorio e di rispettare il prossimo. Solo attraverso un impegno collettivo e una diffusa cultura della legalità sarà possibile contrastare efficacemente il vandalismo e costruire una società migliore, fondata sul rispetto, sulla civiltà e sulla bellezza. La speranza è che questo episodio, pur nella sua gravità, possa servire da monito e da stimolo per un rinnovato impegno civico da parte di tutti.