“Spero che non sia vero, sarebbe molto grave. Credo nella serietà delle fonti da cui proviene la notizia, credo e spero anche che la dirigente possa chiarire presto. Per quanto mi riguarda ho chiesto formalmente informazioni alla stessa dirigente e attendo la relazione a stretto giro”. Lo dice il sindaco di Marsala (Trapani), Massimo Grillo, riguardo alla notizia relativa ad una classe della scuola primaria dell’Istituto Asta che sarebbe composta da 22 figli di pregiudicati.
Il caso è stato sollevato dalla commissione Antimafia dell’Ars, presieduta da Claudio Fava, che ha portato a termine una indagine sulla condizione sulla condizione minorile in Sicilia. Il lavoro dei commissari è stato racchiuso in una relazione che contiene la testimonianza, sul caso marsalese, di Salvatore Inguì, direttore dell’Ufficio di Servizio sociale per i minorenni di Palermo. Sulla vicenda si è espresso anche il deputato nazionale del Pd Carmelo Miceli: “Se la notizia fosse vera saremmo dinanzi a una ghettizzazione agghiacciante – dice -. Depositerò subito una interrogazione al ministero dell’Istruzione per le verifiche del caso. L’ipotesi che possa esistere una classe ghetto, per religione, razza o trascorso criminale dei genitori, fa rabbrividire e se qualcuno ha dato corso ad una simile aberrazione va rimosso immediatamente”.
In serata arriva la replica della dirigente scolastica della scuola. “In merito alle notizie diffuse oggi sulla stampa sulla ‘classe ghetto’ a MARSALA, nella quale sarebbero iscritti ben ventidue bambini, figli di pregiudicati, ho già adito le vie legali, a difesa del buon nome dell’istituzione scolastica di cui sono dirigente, del gruppo di lavoro che si occupa di formare le classi nel rispetto di obiettivi e deliberati criteri, oltre che mio personale, per querelare tale signor Inguì per le dichiarazioni false, tendenziose e prive di fondamento rese alla Commissione regionale antimafia presieduta da Claudio Fava”. Lo afferma in una nota Anna Maria Alagna, dirigente scolastica dell’istituto ‘Sturzo-Asta’ di MARSALA(Trapani). “Non si comprende da quali fonti Inguì abbia tratto le false informazioni che tanto discredito gettano su una scuola che, pur insistendo in un quartiere popolare, non è annoverata tra le 9 scuole dell’ambito 28 della provincia di Trapani destinatarie di interventi contro la dispersione scolastica, e che al contrario vanta una storia di successi educativi testimoniati dai numeri crescenti di iscrizioni”. La dirigente scolastica ricorda inoltre che “ogni scuola svolge una essenziale e instancabile azione educativa e di aperto contrasto ad ogni forma di illegalità. Per questo – prosegue – chiederò al presidente Fava di essere audita in Commissione dove sarà facile dimostrare, carte alla mano, l’infondatezza delle affermazioni di Inguì che per questa azione diffamatoria e calunniosa dovrà rispondere nelle sedi opportune”. Alagna poi conclude: “È mio dovere intraprendere ogni altra azione in autotutela nei confronti del docente che ha incautamente scatenato questa bufera mediatica che, se da un lato si abbatte sulla scuola, dall’altro servirà a fare chiarezza anche in merito alle procedure trasparenti e corrette con le quali si formano le classi. Di tutta la vicenda saranno informati gli organi scolastici territoriali e regionali”.
Redazione – Trapani Post