E’ stata completata al largo di Pantelleria l’installazione del primo dispositivo ‘Iswec’ (Inertial Sea Wave Energy Converter) al mondo, sviluppato da Eni, Politecnico di Torino e Wave for Energy (spinoff dello stesso ateneo), in grado di convertire l’energia proveniente dal moto ondoso per fornire direttamente elettricità rinnovabile all’isola. Il dispositivo, a circa 800 metri dalla costa e collegato alla rete elettrica dell’isola, potrà raggiungere i 260kW di picco di produzione di energia elettrica da moto ondoso. La campagna sperimentale, condotta in reali condizioni di esercizio, porterà a risultati utili per lo sviluppo dei dispositivi di seconda generazione già in fase di studio. Lo rendono noto Eni e il Politecnico di Torino in un comunicato congiunto.
Iswec, spiega la nota, “è una tecnologia innovativa nell’ambito delle soluzioni per la produzione di energia rinnovabile offshore capace di convertire il moto delle onde in elettricità. Si tratta di un dispositivo altamente tecnologico in grado di fornire energia a infrastrutture offshore, isole minori off-grid e comunità costiere”. Il design di Iswec è in grado di adattarsi alle condizioni meteomarine tipiche del sito di installazione, mediante un algoritmo genetico che sfrutta l’elevata potenza di calcolo disponibile presso l’Eni Green Data Center (Gdc) di Ferrera Erbognone. La macchina, si legge nel comunicato, consiste in uno scafo in acciaio, di dimensioni 8 per 15 metri che ospita il sistema di conversione dell’energia, costituito da due unità giroscopiche di più di 2 metri di diametro ciascuna. Il dispositivo è mantenuto in posizione, in un fondale di 35 metri, da uno speciale ormeggio di tipo autoallineante in base alle condizioni meteo-marine, composto da tre linee di ormeggio e uno swivel (giunto rotante) mentre l’energia elettrica prodotta è portata a terra mediante un cavo elettrico sottomarino. “L’energia da moto ondoso è una delle principali forme di energia rinnovabile attualmente meno valorizzate – spiegano Eni e il Politecnico di Torino – Basti pensare che il 70% della superficie terrestre è ricoperta da acqua (di cui il 97% costituito da mare e oceani). In particolare, la potenza sviluppabile dalle onde del mare corrisponde a circa 2 terawatt a livello globale, corrispondenti a circa 18mila terawattora all’anno, pari a quasi la domanda annuale di elettricità del pianeta”. Inoltre, l’energia delle onde del mare “è disponibile sia di giorno che di notte”, ha una “notevole riduzione dell’impatto paesaggistico in quanto il dispositivo emerge solamente per circa 1 metro sopra il livello dell’acqua” e si può “integrare perfettamente con altre soluzioni di produzione di energia rinnovabile in ambito offshore, come ad esempio l’eolico”. La tecnologia Iswec, che è parte del piano di decarbonizzazione di Eni, è stata citata dalla Commissione Europea nella sua strategia per le energie rinnovabili offshore come esempio chiave di convertitore di energia da onde.