Una riunione serale a Marsala, convocata dai vertici provinciali dei partiti di centrodestra, ha ufficialmente segnato la fine del rapporto privilegiato con il sindaco uscente Massimo Grillo e l’avvio di un percorso politico integralmente rinnovato. Attorno al tavolo, lunedì, sedevano i principali referenti della coalizione: Eleonora Lo Curto per la Lega, Toni Scilla per Forza Italia, Giacomo Scala in rappresentanza della Democrazia Cristiana, Maria Pia Castiglione per Noi Moderati, Salvatore Montemario per Grande Sicilia, Maurizio Miceli per Fratelli d’Italia; presente anche l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano. L’incontro, improntato a toni istituzionali, ha prodotto un documento unitario che indica come priorità «superare le criticità amministrative degli ultimi anni» e «costruire un progetto nuovo» fondato su una guida «autorevole, stabile e trasparente». Senza mai nominarlo, la coalizione ha così sancito il proprio distacco da Grillo, figura di sintesi nel 2020 ma oggi giudicata non più idonea a rappresentare l’area.
Il testo diffuso a margine dell’appuntamento parla di un «rilancio determinato» del ruolo di Marsala e della volontà di coinvolgere «le migliori energie del territorio», includendo imprenditori, professionisti e realtà civiche e culturali. In concreto, i lavori proseguiranno con una nuova convocazione fissata per il 30 giugno, cui parteciperanno le delegazioni locali dei partiti; subito dopo è previsto un tavolo con i movimenti civici, con l’obiettivo di convergere su un’unica candidatura per le prossime amministrative. È un’impostazione che esclude rimpasti o soluzioni di continuità: la coalizione intende ripartire da zero, definendo programmi e alleanze secondo «regole del gioco» riviste.
La scelta di voltare pagina trova terreno fertile in un sottofondo di malcontento che, negli ultimi mesi, ha accompagnato la gestione di Grillo: tensioni politiche, contestazioni su alcune decisioni di giunta, accuse di scarsa collegialità. Il centrodestra prova ora a capitalizzare quel disagio, anticipando la discussione su nomi e liste per arrivare compatto al voto. Resta da capire quale profilo riuscirà a tenere insieme soggetti con sensibilità diverse e a intercettare il consenso di un elettorato che, cinque anni fa, si era riconosciuto nell’attuale primo cittadino. Il segnale, comunque, è chiaro: alle prossime elezioni il cartello che riunisce Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Democrazia Cristiana, Noi Moderati e Grande Sicilia presenterà una nuova bandiera, chiedendo a chi vorrà aderirvi di accettare un percorso del tutto ridisegnato. Per Grillo, rimasto privo di sponda partitica, si apre un orizzonte politico tutto da decifrare.