Si è chiusa una delle librerie più ricche della memoria storica di Mazara del Vallo. La città piange la scomparsa di Gaetano “Nino” Corleo, giornalista, scrittore e intellettuale poliedrico, venuto a mancare ieri all’età di 88 anni. Con lui se ne va una “penna raffinata”, un testimone lucido e instancabile che per oltre mezzo secolo ha raccontato la sua comunità in tutte le sue sfaccettature.
“Con Nino Corleo scompare un pezzo di storia del giornalismo e del mondo intellettuale mazarese”, ha dichiarato il sindaco Salvatore Quinci, esprimendo il cordoglio di tutta l’amministrazione alla famiglia. E in effetti, per oltre trent’anni, Corleo è stato “la” cronaca di Mazara. Come corrispondente del Giornale di Sicilia, ha narrato le vicende della città, spaziando con la stessa competenza dalla cultura allo sport, dalla politica al sociale, diventando un punto di riferimento insostituibile per generazioni di lettori.
Ma ridurre la sua figura a quella del solo giornalista sarebbe un errore. Nino Corleo era un intellettuale a tutto tondo. Fu tra i fondatori della rivista culturale “L’Arco”, un progetto che testimoniava la sua volontà non solo di raccontare, ma anche di animare il dibattito culturale della sua terra. La sua curiosità lo portava a condurre approfondite inchieste, mentre la sua creatività trovava sfogo in un’altra grande passione: il disegno. In veste di vignettista, sapeva cogliere con ironia e intelligenza i vizi e le virtù della società.
La sua vita professionale, inoltre, lo ha visto ricoprire per anni un ruolo tanto delicato quanto complesso, quello di direttore dell’esattoria comunale. Un incarico che, come ha ricordato il sindaco, ha svolto facendosi apprezzare anche per le sue “doti umane”, a riprova di un equilibrio e di un’integrità che lo hanno sempre contraddistinto.
I funerali di Nino Corleo si terranno lunedì 23 giugno, alle ore 10:30, nella Cattedrale di Mazara. Sarà l’occasione per l’intera città di stringersi attorno alla vedova, ai figli e ai nipoti, e di rendere l’ultimo, commosso omaggio a un uomo che, con la sua penna e la sua intelligenza, ha scritto alcune delle pagine più importanti della storia recente di Mazara del Vallo.