Il giudice per l’udienza preliminare di Palermo, Paolo Magro, ha condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione Laura Bonafede, insegnante di Campobello di Mazara e figlia dello storico boss mafioso locale. La donna era accusata di associazione mafiosa ed era sentimentalmente legata al capo di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro.
Durante l’udienza, Bonafede ha negato ogni coinvolgimento con l’organizzazione criminale e di aver convissuto con Messina Denaro. “Non ho mai fatto parte di alcuna associazione mafiosa, né ho mai convissuto con nessuno”, ha dichiarato. “Ho vissuto con mia madre fino al 2021; non potevo certo dormire fuori casa senza una giustificazione. Chiedo che la mia posizione venga valutata per ciò che è, e spero di trovare in lei quel giudice imparziale che tutti desideriamo”.
L’insegnante ha raccontato di conoscere Messina Denaro fin da bambina, essendo lui un vecchio amico di famiglia. Ha spiegato che il boss le è stato vicino nei momenti difficili della sua vita, specialmente dopo l’arresto e la condanna all’ergastolo del marito, Salvatore Gentile, per omicidio.
Inizialmente accusata di favoreggiamento aggravato, l’accusa nei confronti di Bonafede è stata poi modificata in associazione mafiosa, riconoscendole un ruolo attivo all’interno di Cosa Nostra. Secondo la procura, avrebbe convissuto per anni con il boss latitante, facilitando le sue comunicazioni con gli affiliati e coprendo la sua latitanza. Il processo si è svolto con rito abbreviato.
Nonostante le sue smentite, il tribunale ha ritenuto le prove a suo carico sufficienti per emettere la condanna.