PANTELLERIA – Un carico ambientale pesante, ma questa volta in senso virtuoso: ben 17 mila chilogrammi di pneumatici fuori uso (PFU) sono stati recuperati a Pantelleria durante un intervento straordinario condotto nell’ambito del progetto “PFU Zero”, promosso dalla Fondazione Marevivo in collaborazione con il consorzio EcoTyre. L’operazione, che si è svolta lo scorso fine settimana, ha visto il coinvolgimento attivo del Comune, della Guardia Costiera e del Parco Nazionale dell’isola, con il patrocinio del commissario straordinario Italo Cucci.
Il progetto, giunto alla sua tredicesima edizione, ha permesso nel 2024 di rimuovere oltre 47 tonnellate di PFU in tutto il territorio nazionale, grazie a un’alleanza tra enti pubblici e privati, operatori ambientali e centri diving locali. A Pantelleria, come già accaduto in altre isole minori, la sinergia fra le istituzioni ha dimostrato quanto sia possibile intervenire con efficacia anche in contesti logistici complessi.
«Dal 2016 lavoriamo con le isole minori per facilitare lo smaltimento dei pneumatici abbandonati – ha dichiarato Carmen Di Penta, direttrice di Marevivo –. Educare e sensibilizzare è fondamentale: soltanto promuovendo la consapevolezza si costruisce una vera coscienza ambientale».
I PFU, infatti, sono rifiuti altamente inquinanti, resistenti al degrado e capaci di permanere nell’ambiente per centinaia di anni. Tuttavia, se correttamente trattati, possono essere riciclati al 100%: il “polverino di gomma” che se ne ricava viene impiegato per la produzione di pavimentazioni antiurto, materiali fonoassorbenti, arredi urbani e asfalti modificati.
A rafforzare l’aspetto della sostenibilità industriale è anche il progetto parallelo “Da Gomma a Gomma”, sostenuto da EcoTyre. «Con il Devulprene®, derivato dal riciclo dei PFU, è possibile sostituire parte della gomma vergine nella produzione di nuovi pneumatici – ha sottolineato Enrico Ambrogio, presidente del consorzio –. Un esempio concreto di economia circolare applicata».
L’intervento sull’isola siciliana non rappresenta solo un’operazione di bonifica, ma anche un modello replicabile, che dimostra come la collaborazione tra enti pubblici, cittadini e operatori del settore possa produrre risultati tangibili nella lotta contro l’inquinamento. Pantelleria si conferma così avamposto di sostenibilità e laboratorio di buone pratiche ambientali nel cuore del Mediterraneo.


