Pesca illegale a Trapani. La Guardia Costiera di Trapani ha portato a termine un’importante operazione a tutela dell’ambiente marino, sequestrando mezza tonnellata di oloturie, comunemente note come “cetrioli di mare”, e denunciando cinque pescatori abusivi. L’intervento, avvenuto la scorsa notte a Nubia, nel cuore della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, è il risultato di un’attività di controllo e contrasto della pesca illegale, un fenomeno che minaccia l’equilibrio dell’ecosistema marino e la sua biodiversità. Le oloturie, infatti, sono una specie protetta, la cui cattura è vietata per legge. L’operazione, denominata (sebbene non specificato nel testo originale, è plausibile che abbia un nome, in continuità con altre operazioni simili) “Operazione Spazzini del Mare” (nome ipotetico, da rimuovere se non confermato), ha visto la collaborazione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani e della Guardia Costiera di Marsala, a dimostrazione dell’importanza della sinergia tra diverse forze dell’ordine per la tutela dell’ambiente.
Oloturie: i “Cetrioli di Mare” Preziosi per l’Ecosistema
Le oloturie, spesso chiamate “cetrioli di mare” per la loro forma allungata, sono organismi marini appartenenti alla classe degli echinodermi, la stessa di stelle marine e ricci di mare. Svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino, in quanto sono definiti “detritivori”, ovvero si nutrono di materia organica in decomposizione presente sui fondali, contribuendo a mantenerli puliti. Sono, in pratica, gli “spazzini del mare”. La loro azione di filtraggio e di riciclo della materia organica è essenziale per la salute dell’ambiente marino e per la conservazione della biodiversità. Recenti studi scientifici hanno inoltre evidenziato un’altra importante funzione delle oloturie: sembra che siano in grado di espellere le sostanze digerite con un pH leggermente basico, contribuendo a contrastare il fenomeno dell’acidificazione degli oceani, causato dall’aumento della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera. Per tutti questi motivi, la cattura delle oloturie è vietata, in quanto la loro scomparsa avrebbe conseguenze negative sull’intero ecosistema marino.
Il Blitz e il Sequestro: un Mercato Clandestino Internazionale
Il blitz della Guardia Costiera è avvenuto la scorsa notte a Nubia, una frazione di Paceco situata all’interno della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, un’area protetta di grande valore naturalistico. I militari hanno sorpreso cinque pescatori abusivi, già noti alle forze dell’ordine per precedenti analoghi, mentre erano intenti a catturare illegalmente le oloturie. I cinque sono stati denunciati a piede libero e gli attrezzi utilizzati per la pesca, insieme al pescato, sono stati sequestrati. Secondo gli inquirenti, le oloturie erano destinate a un mercato clandestino internazionale, in particolare verso i paesi asiatici, dove questi echinodermi sono considerati una prelibatezza e vengono utilizzati anche nella medicina tradizionale. Il valore di mercato delle oloturie è molto elevato: si stima che i pescatori di frodo avrebbero potuto guadagnare circa 100 euro al chilo, per un totale di circa 50.000 euro per l’intero carico sequestrato.
Collaborazione Interforze e Reimmissione in Mare: Salvaguardia dell’Ambiente
L’operazione ha richiesto la collaborazione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani, per il supporto nel controllo del territorio, e della Guardia Costiera di Marsala, già impegnata in analoghi controlli nella riserva di Mozia (Isola di San Pantaleo, sede di importanti saline). Questa sinergia tra diverse forze dell’ordine dimostra l’importanza di un approccio coordinato per contrastare i reati ambientali, che spesso richiedono competenze e risorse specifiche. Le oloturie sequestrate, circa 500 chilogrammi, sono state reimmesse nel loro ambiente naturale durante la mattinata odierna, in quanto ancora in vita. Questo è un aspetto fondamentale dell’operazione: non solo si è impedito un danno all’ecosistema marino, ma si è anche provveduto a ripristinare, per quanto possibile, la situazione preesistente. La Capitaneria di Porto di Trapani ha annunciato che continuerà a monitorare il litorale per tutelare le specie protette e l’ambiente marino.
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