By using this site, you agree to the Privacy Policy and Terms of Use.
Accettare
Trapani PostTrapani PostTrapani Post
Notifica Vedi Di Più
Font ResizerAa
  • Home
  • Dal Territorio
    • Golfo di Castellammare
    • Isole
    • Marsala
    • Mazara & Belice
    • Trapani
  • Dalla Strada
  • Dalla Politica
  • Cultura
    • Tradizioni
  • Siciliabedda
  • Lifestyle
    • Food
    • Salute & Benessere
    • Personaggi
La lettura di: Potrebbe essere un antico porto greco quello scoperto a Selinunte
Condividere
Font ResizerAa
Trapani PostTrapani Post
Search
  • Home
  • Dal Territorio
    • Golfo di Castellammare
    • Isole
    • Marsala
    • Mazara & Belice
    • Trapani
  • Dalla Strada
  • Dalla Politica
  • Cultura
    • Tradizioni
  • Siciliabedda
  • Lifestyle
    • Food
    • Salute & Benessere
    • Personaggi
Seguici
Trapani Post > Cultura > Potrebbe essere un antico porto greco quello scoperto a Selinunte
Cultura

Potrebbe essere un antico porto greco quello scoperto a Selinunte

Redazione
Ultimo aggiornamento: Luglio 14, 2023 3:29 pm
Redazione
Pubblicata Luglio 14, 2023
Condividere
CONDIVIDERE
prime video
Il sito archeologico di Selinunte continua a regalare sorprese che potrebbero rivelarsi clamorose e contribuire a ridefinire la storia antichissima della città siceliota. Una struttura lunga 15 metri e quattro filari di blocchi per un’altezza di circa 1,80 metri, è stata scoperta casualmente a pochissima distanza da quella che doveva essere la darsena collegata al mare, a un centinaio di metri dalla riva attuale. Potrebbe essere parte di uno dei due porti dell’antica ex colonia di Megara iblea, ampio e imponente come richiedeva una delle più importanti città del Mediterraneo, centro di traffici commerciali.
GP Driver
«Appena pochi giorni dopo il ritrovamento a Segesta, arriva un’altra scoperta che conferma la Sicilia un inesauribile giacimento di reperti che contribuiscono a riscostruire una storia millenaria gloriosa e figlia di scambi culturali e economici incessanti – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – . È il patrimonio di cui siamo eredi e orgogliosi portatori, ma anche custodi. Per questo abbiamo la responsabilità di riscoprirlo, di studiarlo e di proporlo alle nuove generazioni. Insieme a questo, abbiamo un’opportunità unica per rendere l’offerta culturale una proposta turistica sempre più ricca che diventi risorsa di sviluppo per la nostra Regione. Mi congratulo con gli archeologi del Parco archeologico di Selinunte per questo nuovo rinvenimento».
«Un’altra grande scoperta di un parco archeologico siciliano. Questa volta – dice l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – si tratta della straordinaria Selinunte e del suo antico porto che la rendeva uno dei centri di commercio del Mediterraneo. Siamo sempre più certi che bisogna sostenere nuove missioni di scavo, e Selinunte sarà tra le priorità: il nostro impegno è quello di riportarla alla luce nella sua complessità e interezza. Siamo felici che la scoperta sia interamente del Parco con i suoi archeologi».
Di questa costruzione non c’è traccia nei documenti dei viaggiatori tra Settecento e Ottocento, né nelle descrizioni dei ricercatori dell’epoca: è di certo molto antica, probabilmente fu distrutta o comunque sommersa, in epoca lontana. Ad oggi gli archeologi non arrischiano teorie ma solo ipotesi sulla forma e funzione originale dell’imponente architettura: forse una struttura di contenimento sul fiume – il georadar registra molte altre strutture sotto la sabbia -, forse le pareti di una darsena per le barche (si intravedono scanalature a intervalli regolari) magari collegata alle 80 antiche fornaci scoperte molto più a monte, forse addirittura la base di un ponte sul fiume. Di una cosa gli studiosi sono certi: è un ritrovamento di grandissimo interesse che potrebbe far riscrivere la topografia della città antica. Ed è una scoperta del Parco archeologico, diretto da Felice Crescente, che si sta infatti già impegnando per sviluppare un progetto multidisciplinare e avviare le ricerche a partire dal ritrovamento.
La scoperta è avvenuta durante dei semplici lavori di disboscamento e ripristino del Vallone del Gorgo Cottone, alla foce del fiume omonimo, lungo la riva occidentale; all’inizio è affiorato solo l’angolo di un blocco, il resto era sepolto sotto lo strato massiccio di sabbia e di vegetazione recente, probabilmente ammassata nel dopoguerra durante la sistemazione della zona dell’acropoli. L’archeologa Linda Adorno, responsabile della sorveglianza dei lavori, ha intuito subito l’importanza della struttura e ha fatto sì che fosse portata alla luce. Sono stati immediatamente sospesi i lavori per consentire indagini più approfondite ed è stata avviata una pulizia più accurata della zona. Linda Adorno, di origine castelvetranese, profonda conoscitrice e studiosa dell’antica Selinunte, è collaboratrice scientifica dell’Istituto archeologico Germanico di Roma; è stata spontaneamente assistita dalla collega Melanie Jonasch che era in missione in zona per un altro progetto; al primo intervento ha partecipato anche un gruppo di studenti dell’Università di Palermo, che negli stessi giorni erano impegnati in una campagna di ricognizione sul territorio urbano. Grazie alla preziosa collaborazione di tutti, è stato possibile far affiorare l’intera larghezza della facciata della struttura: di cui non si comprende ancora l’utilizzo antico, ma è necessaria al più presto un’indagine più ampia ed approfondita.
Secondo gli archeologi, la posizione della struttura sulla sponda occidentale del Gorgo Cottone indicherebbe un collegamento con il traffico navale del porto orientale, su cui sta studiando in questi giorni l’Università di Bochum. Senza dubbio è una parte integrante dell’impianto urbano della città greca, visto che è perfettamente in linea con la rete stradale del sistema meridionale. Intuizione, questa, che è stata accettata da uno dei più grandi conoscitori dell’impianto urbanistico della colonia di Selinunte, Dieter Mertens, non appena è stato informato della scoperta. Bisognerà comunque aspettare i risultati di nuove ricerche per definire con più esattezza, forma e funzione della struttura: saranno di certo di grande aiuto i carotaggi dei geoarcheologi che in questi giorni indagano l’andamento del fiume e l’estensione della foce del Cottone in epoca antica.

You Might Also Like

Mozia svela la “Giovanetta”

Mazara, riconoscimenti a Vienna e a Tusa

Favignana in festa per il Crocifisso, tra la leggenda del miracolo e lo show di Sasà Salvaggio

Mazara, cinema sotto le stelle con “Cinemare Forum”

Trapani, Omaggio a Camilleri alla Torre di Ligny

Condividi Questo Articolo
Facebook Email Print
Lascia un Commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Top News
valentina spata
Personaggi

Valentina Spata racconta la sua esperienza sull’accoglienza

Redazione
Redazione
Gennaio 22, 2021
Marsala: Cassazione conferma la condanna per Nicolò Girgenti
Un detenuto scatena una colluttazione al pronto soccorso
Violenza contro le donne. Incontro a Favignana
Trapani, la testuggine di Villa Margherita torna libera
- Advertisement -

Supplemento di Meridio Post in procinto di Registrazione presso il Tribunale di Palermo. Contribuisce all’audience di Media Post Network

Editore: Mediartika P.Iva 07278520825

Redazione: info@trapanipost.it

Network

 

  • Palermo Post
  • Agrigento Post
  • Salento Post
  • Catania Post
  • Messina Post
  • Agrigento Post

Network

 

  • Ragusa Post
  • Caltanissetta Post
  • BombaSicilia
  • Sport in Sicilia
  • Be in Sicily
  • Teatro in Polvere

Network

 

  • Paese delle Streghe
  • Pagine Viola
  • NewtonLab 24
  • Misto Lana
  • PalermoBio
  • Cinema senza Barriere

Info

 

  • Privacy Policy
  • Contatti
  • Redazione
  • Segnalazioni
  • Pubblicità
  • Codice Etico
logo
Welcome Back!

Sign in to your account

Username or Email Address
Password

Lost your password?