Favignana, l’isola farfalla delle Egadi, ha trattenuto il respiro per due settimane, aggrappata alla speranza. Salvatore Sinagra, 30 anni, uno dei suoi figli, lottava tra la vita e la morte in un letto d’ospedale a Gran Canaria, nelle lontane Canarie. Un’aggressione brutale, un pugno sferrato nel cuore della notte, lo aveva spedito in coma. Ora, però, la speranza si riaccende. Salvatore Sinagrasi è risvegliato dopo due settimane di buio. La notizia, un lampo nel buio, è arrivata via social, direttamente dal fratello Vito Sinagra attraverso una storia sul proprio profilo Instagram. Un’intera comunità, che aveva pregato, vegliato, atteso con il cuore in gola, può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Ma la strada, per Salvatore, è ancora lunga. Questo è solo l’inizio di una nuova battaglia, quella del recupero.
“Un Barlume di Luce”: Il Messaggio che Riaccende la Speranza
“Finalmente un po’ di luce in fondo al tunnel! Il nostro Salvatore sta tornando tra noi”. Poche parole, affidate a una storia su Instagram, ma cariche di un’emozione incontenibile. Vito e Andrea Sinagra, fratello e padre di Salvatore, hanno scelto i social media per condividere con il mondo la gioia, ancora fragile e incerta, del risveglio del loro ragazzo. Un messaggio che è un grido liberatorio, dopo giorni di silenzio angosciante, di notizie frammentarie, di preghiere sussurrate, ma sentendo l’affetto dell’intera popolazione dell’Isola. Che solo pochi giorni fa aveva organizzato una fiaccolata per far sentire alla famiglia Sinagra tutto l’affetto possibile. Salvatore è ancora lì, nel reparto di terapia intensiva del Doctor Negrin di Gran Canaria, lontano da casa, ma non è più solo. I suoi occhi, che si sono riaperti, sono un segnale di vita, una promessa di futuro. Risponde, con piccoli movimenti, alle voci dei suoi cari. La sua mente, colpita duramente, sta lentamente ritrovando la strada. La famiglia ringrazia, commossa, per il sostegno ricevuto.
La Notte dell’Orrore: Un Pugno nel Buio, una Vita in Bilico
La notte del 26 gennaio, a Lanzarote, si è consumata la violenza. Salvatore, in vacanza sull’isola di Lanzarote, si trovava all’interno del locale “Sin Nombre” (“Senza Nome”, un nome quasi beffardo, in questa vicenda). Un diverbio, forse, o forse neanche quello. Un pugno, sferrato con violenza inaudita da un 25enne del posto, già noto alle forze dell’ordine per questioni di droga. Un pugno che, secondo le indagini, potrebbe essere stato armato da un tirapugni, un oggetto che amplifica la forza dell’impatto. Salvatore cade a terra, batte la testa. Il trauma è gravissimo: emorragia cerebrale, intervento chirurgico d’urgenza, coma farmacologico. L’aggressore, dopo un tentativo di fuga, viene arrestato dalla Guardia Civil. Confessa, ma minimizza, parla di un pugno a mani nude. Le testimonianze e la gravità delle ferite di Salvatore raccontano, però, un’altra storia.
Favignana Unita: Fiaccolate Rinviate, Preghiere Mai Interrotte
Favignana, l’isola dove Salvatore è cresciuto, dove ha gli amici, la famiglia, le radici, non lo ha mai lasciato solo. La notizia dell’aggressione ha scosso profondamente la comunità, che si è stretta attorno a tutta la famiglia Sinagra. Era stata organizzata una fiaccolata, un gesto simbolico per chiedere giustizia e per far sentire a Salvatore la vicinanza del suo paese. Il maltempo ha costretto a rinviare l’iniziativa, ma non ha spento la fiamma della speranza. Ora, con il risveglio di Salvatore Sinagra, quella fiaccolata, che probabilmente si terrà nei prossimi giorni, assumerà un significato nuovo: non più solo una richiesta di giustizia, ma una celebrazione della vita, un ringraziamento per questo piccolo, grande miracolo. La battaglia per il recupero completo di Salvatore è appena iniziata, Favignana è pronta a combatterla al suo fianco. E con essa comincerà anche la battaglia legale per conoscere la verità su quella maledetta notte a Lanzarote ed avere giustizia.