Importante operazione nel trapanese nei confronti di una vera e propria organizzazione finalizzata al sequestro e alla rapina. Complessivamente a finire nel mirino della procura della repubblica di Trapani e dei Militari dell’Arma dei Carabinieri 8 persone. Tra gli Otto rapinatori anche un deceduto, per cause accidentali, sono invece cinque gli arresti eseguiti dagli uomini dei Carabinieri.
La banda era specializzata in rapine, aggravate dal sequestro di persona, poiché tenevano in ostaggio la vittima fino al completamento della rapina. Inoltre, la banda nel corso del tempo ha eseguito numerosi furti ai bancomat.
I militari del Nucleo Investigativo di Trapani e della Compagnia di Alcamo, insieme allo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Trapani su richiesta della locale Procura, nei confronti di cinque persone.
I reati commessi dall’organizzazione criminale hanno fruttato ingenti guadagni. Secondo le indagini dei carabinieri gli arrestati sarebbero, tra l’altro, gli autori della rapina violenta a casa di una coppia di medici, a Erice, commessa la notte tra il 21 e il 22 gennaio del 2019. Per quel colpo dopo 8 mesi era stato arrestato uno degli autori.
La rapina, che fruttò oltre un milione di euro, venne messa a segno ai danni dei coniugi Renato Salone e Paola Maltese, medici molto noti di Trapani. Il colpo venne portato a termine da quattro persone e fece molto scalpore. I quattro rapinatori riuscirono ad introdursi in casa della coppia di notte approfittando del fatto che in quel periodo il sistema d’allarme era disattivato a causa di alcuni lavori di manutenzione alla casa, e sorpresero marito e moglie a letto.
I rapinatori immobilizzarono la donna e la narcotizzarono, mentre con la pistola minacciarono il marito intimandogli di aprire la cassaforte. L’uomo, terrorizzato, disse però di non avere la chiave. Allora con un flex , che i quattro si erano portati dietro e dopo ore di lavoro, estrassero la cassaforte dal muro e la portarono via. Nella cassaforte oltre ad oggetti di valore, gioielli, oro e soldi c’era anche una pistola calibro 38 regolarmente denunciata.
I colpi venivano studiati nei minimi dettagli. Non solo sopralluoghi e pedinamenti delle vittime, ma anche telecamere sugli obiettivi designati, strumenti di captazione ambientale e finanche Gps sui veicoli delle vittime. Per asportare il contenuto dei bancomat di uffici postali e banche la banda sgominata a Trapani dai carabinieri praticava dei fori sulle pareti di edifici adiacenti, tagliando poi l’Atm con un flex.
L’operazione scaturisce dall’indagine, conclusasi nel gennaio 2021, e avviata per far fronte alla serie di furti di bancomat e rapine in villa, anche cruente con sequestro di persona delle vittime e uso di sostanze narcotizzanti, che avevano destato allarme sociale nel Trapanese.
Gli investigatori dell’Arma, grazie anche a intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno scoperto che la banda si era resa responsabile di quattro furti (di cui due portati a segno) a sportelli Atm e di tre efferate rapine con sequestro di persona (di cui una tentata), avvenute a Custonaci, Erice Casa Santa e in contrada Rilievo.
I colpi messi a segno hanno fruttato alla banda denaro e beni per un milione e mezzo di euro. “Oltre ai colpi eseguiti o sfumati per inconvenienti tecnici, i componenti dell’organizzazione criminale discutevano giornalmente di nuovi obiettivi e di come compiere le loro azioni delittuose”, spiegano i carabinieri. Per quattro indagati sono scattate le manette (tre sono finiti in carcere e uno ai domiciliari), mentre per un quarto componente della banda è stato disposto l’obbligo di dimora. Eseguite perquisizioni a carico di altri due indagati.
Redazione – Trapani Post