Trapani – Maria Cusenza ha festeggiato il suo centesimo compleanno lo scorso 1° novembre, un traguardo importante che ha ricevuto il caloroso omaggio del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e di tutta la comunità cittadina. Nata nel 1924 a San Vito Lo Capo, Maria ha vissuto un percorso umano e professionale esemplare, ispirato dall’amore per l’insegnamento e dalla dedizione verso la sua comunità.
Figlia di un ebanista e di una casalinga, Maria era la quarta di sei figli. Sin da piccola, ha nutrito il desiderio di diventare insegnante, un sogno che l’ha spinta a trasferirsi con la famiglia a Trapani negli anni ’30, in un’Italia ancora sotto il regime fascista, per proseguire gli studi. Si è diplomata presso l’istituto magistrale “Rosina Salvo” e ha iniziato la sua carriera come supplente, spostandosi tra varie località siciliane, tra cui Erice e Marsala, fino ad approdare definitivamente nel 1957 a Castelluzzo, presso la scuola elementare “Enrico Pestalozzi”. Qui, oltre a insegnare, ha ricoperto ruoli di prestigio come fiduciaria della direzione didattica e presidente del Patronato scolastico, offrendo aiuto concreto alle famiglie in difficoltà, con la sua casa aperta per chi avesse bisogno di assistenza con la corrispondenza o di supporto per piccole necessità quotidiane.
Nel 1958, Maria si è sposata con Giovan Battista Loria, con cui ha avuto due figlie, Maria Stella e Angela. Per garantire loro migliori opportunità educative, la famiglia si è trasferita a Trapani nel 1970. Qui Maria ha concluso la sua carriera insegnando fino al 1981 presso la scuola San Pietro, dedicando poi gli anni successivi alla famiglia e ai nipoti. Con grande passione, ha dedicato la sua vita all’educazione, contribuendo non solo alla formazione accademica ma anche al benessere sociale dei suoi alunni e delle loro famiglie.
Maria Cusenza è un esempio di dedizione e amore verso la comunità e verso i suoi studenti, a cui ha trasmesso non solo insegnamenti scolastici, ma anche valori di solidarietà e attenzione verso i più bisognosi. Oggi, a cento anni, la comunità di Trapani la celebra con gratitudine, riconoscendo il suo importante contributo umano e professionale che ha lasciato un’impronta profonda in molti.