I numeri di Piacenza.
La UCC Assigeco ha un roster davvero competitivo, con un’eccellente distribuzione delle responsabilità offensive, come dimostrano i tanti uomini in doppia cifra di media (o vicino). L’obiettivo play-off, senza passare per il girone bianco, è ad un passo e l’ottimo coach Stefano Salieri sta per raggiungerlo col suo sistema, fatto di punteggi alti, cambi difensivi e massiccio uso del tiro dai 6.75.
Ecco i singoli. Lo statunitense Kameron Mcgusty (1997) ha vissuto una buona carriera NCAA e, tecnicamente, è un esterno molto atletico, di grande struttura fisica, con doti realizzative importanti, in particolar modo attaccando il ferro, mentre sta faticando dai 6.75 (29% da tre su quasi 4 tentativi per gara). Aggiunge capacità di subire falli e buona mano a rimbalzo. I suoi numeri: 20 p.ti (53%), 4.7 falli subiti, 4.1 rimbalzi a match. Letale in transizione, si carica di tante responsabilità (quasi 16 conclusioni di media dal campo). In forte dubbio per via di un guaio fisico occorsogli nell’ultima uscita.
Sul perimetro c’è anche l’esterno, scuola Cantù ed ex Casale Monferrato, Luca Cesana (1997) che dal campo conclude efficacemente dalla distanza, la specialità della casa che usa con prevalenza. Viaggia con 11.8 p.ti, 2.4 falli subiti, 2.4 rimbalzi, 3 assist (segno che “vede” anche i compagni) ed un insolito (per lui) 31% da tre (su quasi 6 tentativi per volta). Mani in generale fatate, prova ne sia anche il 51% da due. La lunetta invece la frequenta poco (86% ai liberi) poiché non ama più di tanto attaccare il ferro. In questa stagione è cresciuto tanto nel corso della stessa, e nelle ultime gare ha fatto l’americano, ritrovando percentuali clamorose dalla distanza. On fire.
Poi il centro U.S.A. Brady Skeens, 27enne, con buone esperienze in Canada, Israele e in A2 Turca (miglior rimbalzista della scorsa stagione). Lungo atletico e verticale, che “rolla” con efficacia e velocità sul pick and roll. Buon difensore, e su tutto devastante rimbalzista (“doppia doppia” di media al momento): 10.9 p.ti (70% da due), 3.7 falli subiti, ben 12.2 rimbalzi, 2.6 assist a match, poiché tra le altre capisce e vede bene il gioco. Non ha raggio da tre ma attacca il ferro con energia e le percentuali dal campo gli sorridono. Male invece dalla lunetta, con il 58% stagionale. Ottimo intimidatore d’area. Miglior lungo del girone!
Assente da diverso tempo per un brutto infortunio il playmaker del 1994 Gherardo Sabatini, cresciuto nelle giovanili della Virtus Bologna ed ex Imola, Ravenna e Treviso. Peso specifico notevole (34’ per partita), è un esterno che vede alla grande i compagni (ben 7.6 assist a match) ma, al contempo, sa mettersi in proprio, più attaccando il ferro con la sua forza fisica (4.7 falli subiti), un po’ meno affidandosi al tiro, che non sempre è efficace (50% da due, 24% da tre, su ben 6 tentativi ad uscita). Il suo tabellino è pieno di tante cose: 12.4 p.ti, 3.7 rimbalzi, 2.4 recuperi, ed anche 3.4 perse di media. Giocatore di grande energia e che non si tira indietro dinanzi alle responsabilità, anche nei momenti caldi.
Poi il “quattro” Davide Pascolo (1991), giocatore che al piano di sopra ha fatto la storia di Trento e vestito anche la maglia dell’Olimpia Milano, giocando tanti anni le coppe europee. Concede poco all’estetica ma ha dalla sua una grande intelligenza tattica. Ecco le sue attuali cifre: 9.5 p.ti, 5.8 rimbalzi, e una stoppata di media, che testimonia le sue qualità di intimidatore per via delle lunghe leve. Notevole il 55% da due, bene anche il 36% da tre, specialità che usa invero col contagocce, preferendo fare bottino in area con i suoi mille movimenti di tecnica pura (anche fuori equilibrio).
Poi la guardia del 2000 Federico Miaschi che, a dispetto dell’età, ha già buona esperienza nella categoria, che ha disputato con Trapani, Biella e Treviglio, con intermezzo al piano di sopra con Pesaro. Non sempre deciso in uno contro uno, dato che a volte si fida di più del suo ottimo tiro da fuori, fondamentale che usa tanto, la specialità della casa. Tecnicamente può dare una mano anche in cabina di regia. Non sempre preciso ai liberi (66% finora). Viaggia con 11.7 p.ti (54% da due, 31% da tre su oltre 6 conclusioni per partita), 2.3 rimbalzi di media. Salito nel corso del torneo, dispone di grande talento anche se è alterno, passando facilmente dal “trentello” a qualche stecca.
Troviamo altresì l’interessante prospetto del 2001 Nemanja Gajic, 2-3 serbo che sfiora i 18’ di campo, con 4.7 p.ti di media, 2.3 rimbalzi ed il 31% dai 6.75, il suo biglietto da visita (oltre tre bombe a match). Specialista. In roster anche la guardia Lorenzo Querci (2001), prodotto del settore giovanile di Pistoia, che ha talento, tiro, capacità di creare dal palleggio e atletismo di primo livello: 15’ di parquet, 4 p.ti ed un eccellente 42% da tre, la soluzione che preferisce. Di contro, non va nel traffico e la casella dei falli subiti (e liberi) è spesso vuota.
Perimetrale. La novità, da 7 gare, è il “tre”, siciliano, Marco Portannese (1989), ex Scafati, che ha anche vissuto due stagioni al piano di sopra (Cremona e Torino), prima del biennio in Svizzera e dell’ultima stagione conclusa con l’Urania Milano. Aggiunge al roster il suo indubbio talento offensivo e doti atletiche da categoria superiore. Nelle prime uscite, per lui 7.7 p.ti, 2.3 falli subiti, 2 rimbalzi per partita. Concludendo con un pregevole 46% da tre, arma che usa più del tiro dalla media. Qualità, destinata a tradursi in numeri che possono solo lievitare con una maggiore conoscenza del nuovo sistema di gioco. In quintetti piccoli può giocare anche da “quattro” atipico.
Da poco è rientrato da un lungo stop fisico il “cinque” del 1995, Lorenzo Galmarini, che completa un reparto lunghi di tutto rispetto, ben complementare. Negli anni scorsi ha dimostrato di essere un ottimo rimbalzista. Non tanti punti alla causa ma apporto di grande sostanza: 4.2 p.ti (54% da due), ed un buon 33% dai 6.75, arma che negli anni sta perfezionando sempre più, regalandosi una preziosa doppia dimensione. Energia e presenza, nonostante non tantissimi centimetri. Prezioso nelle rotazioni. Ancora lontano dalla migliore condizione. Qualche problema in lunetta (57%).
Chiudono il roster il 4/5 Lorenzo Varaschin (1998) che ha doppia dimensione, utile ad aprire il campo (9’ di parquet, 1.9 p.ti, 2.2 rimbalzi, 56% da due, ed un ottimo 50% da tre, pur su pochissimi tentativi). Buona mano. Nelle rotazioni anche il playmaker del 2001 Antonio Jacopo Soviero che ha fatto cose interessanti la scorsa annata a Biella, trovando continuità d’impiego. Un po’ meno in questa stagione (10’ d’utilizzo, 1.5 p.ti, ed apporto poco significativo a referto).