Alle ore 19:00 del 14 febbraio 2025, il Consiglio comunale di Favignana ha approvato la mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Francesco Forgione. L’esito era prevedibile, dato che il primo cittadino non poteva più contare sul sostegno di otto consiglieri comunali, gli stessi che hanno votato a favore della mozione decretando così la fine della sua amministrazione.
Un dibattito acceso e il bilancio di Forgione
Come previsto, il dibattito in aula non è stato sereno. Nel suo ultimo intervento da Sindaco, Forgione ha tracciato un bilancio della sua attività, sottolineando i numerosi progetti portati avanti nonostante le difficoltà politiche e amministrative. Ha ricordato quelli che ha definito i “periodi bui” di Favignana prima del suo arrivo, evidenziando gli sforzi compiuti per rilanciare il territorio. Al termine del suo appassionato discorso, ha lasciato l’aula, seguito dai componenti della sua giunta, senza attendere il voto finale.
Otto voti favorevoli per la sfiducia
Alla votazione erano presenti solo i consiglieri favorevoli alla mozione di sfiducia, mentre gli altri quattro hanno preferito abbandonare l’aula, consapevoli dell’inutilità del loro voto. Con otto voti a favore, la mozione è stata approvata, sancendo così l’ultimo giorno da Sindaco per Francesco Forgione. Questo atto rappresenta il secondo tentativo di sfiducia in soli sei mesi e il terzo complessivo dall’inizio della sua amministrazione.
Decisivo è stato il cambiamento di posizione del consigliere Pietro Giangrasso, che fino a poco tempo fa era uno dei principali sostenitori di Forgione. La sua scelta di dichiararsi indipendente ha giocato un ruolo chiave nell’esito della votazione.
Le accuse di Forgione e la replica dei consiglieri
Nel suo intervento conclusivo, Forgione non ha risparmiato dure critiche nei confronti della politica locale, accusando alcuni consiglieri di operare per interessi personali piuttosto che per il bene comune. Tali affermazioni hanno generato immediate reazioni da parte dei consiglieri promotori della mozione, che hanno ribattuto alle accuse del Sindaco uscente.
Cosa succede ora?
Con la sfiducia approvata e resa immediatamente esecutiva tramite voto consiliare, il Comune di Favignana si trova ora senza una guida amministrativa. Il prossimo passo sarà la nomina da parte della Regione Siciliana di un commissario fino nuove elezioni per la nomina del futuro Sindaco, della nuova giunta e del nuovo consiglio comunale nella primavera del 2026. Resta da capire quando verranno indette le consultazioni e quale sarà il futuro politico dell’isola e delle Egadi.
L’evento segna la fine di un capitolo amministrativo controverso e lascia aperti diversi interrogativi sulla direzione che prenderà la politica locale nei prossimi mesi.