MARSALA – Il suono delle ruspe che abbattono vecchi edifici fatiscenti sul waterfront nell’area portuale di Marsala non è solo rumore di cantiere, ma la colonna sonora di una trasformazione urbana attesa da decenni. La demolizione di questi ruderi, finanziata dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, rappresenta l’ultimo, tangibile tassello di un ambizioso mosaico: la riqualificazione completa del waterfront cittadino, un progetto da quasi 19 milioni di euro che mira a riconnettere la città al suo mare, valorizzandone il potenziale economico, turistico e sociale.
Per troppo tempo, il fronte mare marsalese, pur affacciandosi su uno specchio d’acqua ricco di storia e potenziale, ha presentato vistose ferite urbanistiche: aree dismesse, edifici pericolanti, spazi poco fruibili che creavano una cesura tra il tessuto urbano e la linea di costa. L’intervento in corso nell’area portuale, supervisionato oggi dal sindaco Massimo Grillo durante un sopralluogo, si inserisce in quella che il primo cittadino definisce “una visione strategica integrata”. Non si tratta di interventi spot, ma di un disegno complessivo che ha richiesto un paziente lavoro di coordinamento e pianificazione.
“Abbiamo lavorato per far convergere risorse provenienti da più enti, incastrando diversi finanziamenti in un piano unitario,” ha spiegato il sindaco Grillo. La chiave del successo, secondo l’amministrazione, risiede proprio nella capacità di aver orchestrato un’ampia gamma di fonti di finanziamento – fondi regionali (Infrastrutture, Territorio e Ambiente), ministeriali (Infrastrutture e Trasporti, Ambiente), comunitari (tramite il PNRR) e persino risorse comunali – facendole confluire verso obiettivi specifici ma coordinati, realizzati “per stralci successivi”. Un approccio pragmatico che sta permettendo di aggredire diverse criticità lungo l’intero litorale, dal centro storico fino alle aree più periferiche.
Waterfront Marsala, mosaico di cantieri per un unico grande disegno
Il piano di rigenerazione del waterfront marsalese è infatti un complesso intreccio di progetti distinti ma complementari, che insieme ridisegneranno chilometri di costa. Si parte dall’area strategica compresa tra la zona della colmata e lo storico stabilimento Florio, cuore pulsante della memoria industriale e vinicola della città: qui, i progetti Waterfront 1 e 2, finanziati rispettivamente dalla Regione Siciliana (Assessorato Infrastrutture) e dal Ministero delle Infrastrutture, stanno gettando le basi per una nuova fruizione dell’area portuale e delle sue immediate vicinanze.
Poco distante, nella zona di via Verdi, sono già in corso i lavori finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destinati a migliorare l’accessibilità e la qualità urbana di un’arteria cruciale per il collegamento con il lungomare. Un altro snodo fondamentale è l’area del Monumento ai Mille, simbolo dello sbarco garibaldino: gli interventi qui, finanziati dal Ministero dell’Ambiente, sono pensati in continuità con quelli che interessano il litorale antistante il Parco Archeologico Lilibeo-Marsala, realizzati con un mix di fondi comunali e regionali (Territorio e Ambiente), creando così un percorso ideale tra storia antica e Risorgimento, affacciato sul mare.
Infine, il progetto estende i suoi benefici anche al Lungomare Salinella, un’area frequentatissima da cittadini e turisti, dove un ulteriore cantiere, sempre sostenuto da fondi PNRR, è di imminente avvio. Questo dispiegamento di forze e risorse, per un investimento complessivo che sfiora i 19 milioni di euro, testimonia l’entità della scommessa che Marsala sta facendo sul suo futuro.
Le aspettative sono alte. La riqualificazione del waterfront non significa solo strade più belle o edifici nuovi, ma promette una “importante trasformazione del litorale, rendendolo più fruibile, attrezzato e turisticamente attrattivo”, come ribadito dal sindaco Grillo. Si punta a creare nuovi spazi pubblici di aggregazione, percorsi ciclopedonali sicuri, aree verdi attrezzate, e a migliorare l’accesso al mare e ai servizi portuali. Questo dovrebbe tradursi in una maggiore vivibilità per i residenti, ma anche in una nuova linfa vitale per l’economia locale. Un waterfront moderno e accogliente può infatti potenziare l’offerta turistica, attirando non solo chi è interessato alle celebri cantine vinicole o alle bellezze naturalistiche dello Stagnone, ma anche un turismo diportistico e balneare più esigente.
La sfida, ora, è rispettare i cronoprogrammi, soprattutto per i progetti legati ai rigidi vincoli temporali del PNRR, e garantire che la qualità delle opere sia all’altezza degli investimenti. Ma a Marsala, oggi, si respira un’aria di cauto ottimismo: la demolizione dei vecchi ruderi sul porto è il simbolo più potente di una città che ha deciso di scrollarsi di dosso le vestigia del passato per costruire, mattone su mattone, un futuro più luminoso affacciato sul suo mare.