“Siamo pronti a piantare le tende sotto la Prefettura”. Non è una minaccia velata, ma l’ultima, disperata opzione sul tavolo. I sindacati della Polizia Penitenziaria di Trapani sono sul piede di guerra e lanciano un ultimatum: se le istituzioni non interverranno subito per risolvere la situazione “terrificante” del carcere “Pietro Cerulli”, scatterà una protesta eclatante. La decisione finale sarà presa domani pomeriggio, in un’assemblea di tutti i lavoratori.
A far esplodere la rabbia di tutte le sigle sindacali (Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Fns Cisl), unite in un fronte compatto, è una situazione di emergenza non più sostenibile, causata da una cronica e gravissima carenza di personale. Secondo i sindacati, all’appello mancano più di 80 agenti. Un buco nell’organico che, denunciano, è aggravato da un'”assurda operazione matematica” del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) di Roma.
Nel calcolo della forza operativa del carcere di Trapani, infatti, verrebbero incluse 26 unità di Polizia Penitenziaria che in realtà non lavorano nell’istituto. “Questo ha falsato per anni una dotazione che ha generato ovviamente minori assegnazioni di personale”, tuonano i rappresentanti sindacali. Una situazione già critica, peggiorata dalla costruzione del nuovo padiglione “Adriatico” da 250 posti, a cui non è mai seguito un adeguamento del numero di agenti.
Le conseguenze di questa carenza sono sulla pelle dei poliziotti e sulla sicurezza dell’intero istituto. I sindacati parlano di colleghi che “eroicamente” coprono turni di 8, 10 o anche 12 ore, di una sezione isolamento che di fatto non esiste e di un intero reparto, il “Mediterraneo”, che “dovrebbe essere chiuso con i sigilli”.
I leader territoriali dei sindacati affermano di aver descritto questa situazione “terrificante” a tutti i vertici dell’amministrazione penitenziaria, dal capo del DAP a Roma fino al Provveditore Regionale, ma le loro denunce sarebbero rimaste inascoltate.
Per questo, ora, la protesta rischia di salire di livello. L’opzione di un presidio permanente con le tende sotto il palazzo della Prefettura, per chiedere un incontro con il Prefetto, è concreta. L’obiettivo, concludono, è uno solo: ottenere un effettivo ampliamento degli organici, senza il quale è “impossibile garantire ordine, sicurezza e trattamento” all’interno del carcere di Trapani.


